La disabilità ai tempi del Covid-19, l’impegno di Anffas Marche per un’emergenza ‘doppia’

L’epidemia di Covid-19,  il primo lockdown e le restrizioni dei mesi seguenti hanno sconvolto la vita di tutti noi. Non è difficile dunque comprendere che la situazione sia ancora più dura per le categorie già fragili, come le persone con disabilità e le loro famiglie, che dapprima si sono trovate di fronte a una chiusura prolungata dei centri diurni e dei servizi di assistenza, e poi, finalmente, a una ripresa delle attività, ma con rigidi protocolli di sicurezza sanitaria e complicazioni legate a spazi, trasporti e ri-organizzazione.

Nell’ambito del progetto Riesco Marche, l’Anffas regionale (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale), attraverso le sue 15 sedi territoriali, si è proposta di aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie, in vari modi.  “C’era molto bisogno di sostenere queste famiglie, che sono disorientate – ha spiegato Raffaella Lugli, presidente Anffas Marche –  hanno bisogno anche solo di parlare, confrontarsi, essere ascoltate e supportate. Con la pandemia e l’isolamento, le loro problematiche sono diventate ancora più difficili e pesanti da gestire“.

All’avvio del progetto, l’associazione ha costituito un gruppo di lavoro composto da un’assistente sociale e due psicologhe, che hanno offerto, in modalità a distanza un servizio di supporto e sostegno psicologico alle famiglie, con la supervisione del Comitato Tecnico Scientifico di Anffas Marche. Per operare al meglio, le professioniste individuate hanno partecipato ad un percorso formativo preliminare sulla Convenzione Onu sui diritti delle Persone con disabilità e sul progetto individuale per Ie persone con disabilità (art. 14 L. 328/2000). La formazione é stata completata dal Comitato Scientifico regionale Anffas con incontri a distanza suIl’associazionismo e su interventi e servizi per la disabilità nella nostra regione.

Dopodichè il servizio di sostegno è entrato nel vivo con incontri settimanali su piattaforma digitale, che si tengono tutti i giovedì, rivolti ai presidenti delle 15 associazioni Anffas delle Marche e ai familiari delle persone con disabilità, associate e non. In queste occasioni si è discusso di temi diversi come la frequenza scolastica delle persone con disabilità in fase di pandemia, la frequenza dei servizi, Ie difficoltà collegate alle restrizioni anti-contagio che limitano I’inclusione sociale: per favorire il coinvolgimento e la partecipazione, si sono favorite in particolare le testimonianze dei familiari in questa fase di pandemia.  

alcuni disegni dai laboratori dell’Anffas Sibillini – San Ginesio (Mc)

Nella prima fase, con la chiusura dei centri diurni e l’interruzione dei servizi, le famiglie con disabilità sono rimaste da sole, con le difficoltà di un carico assistenziale h.24 – aggiunge Raffaella Lugli – In questa fase invece, ci troviamo con centri diurni che, se operativi, possono accogliere un numero ridotto di ospiti, rigidi protocolli per la sicurezza sanitaria, tra cui screening periodici per personale e assistiti, e con il problema dei trasporti, per rispettare il distanziamento…  da parte delle famiglie c’è timore, preoccupazione e fatica“.

Molto importante, per gli sviluppi del progetto, é stata la videochiamata tra i residenti disabili di due appartamenti, avviati grazie alla L. 112/16, in province diverse: con il supporto delle figure professionali, hanno potuto confrontarsi, condividere esperienze ed esprimere i propri punti di vista sui temi della pandemia, in un momento critico come quello che stiamo attraversando.  

Per identificare meglio le criticità riscontrate dalle persone con disabilità e i loro familiari durante l’emergenza sanitaria, l’Anffas Marche ha elaborato e distribuito a queste famiglie nelle Marche un questionario di raccolta dei bisogni.  Grazie al progetto Riesco Marche inoltre, sono stati noleggiati 10 pc portatili, che sono stati distribuiti tra le sedi per poter fare attività a distanza.

In questa fase le figure professionali coinvolte e i componenti del Comitato Tecnico Scientifico Anffas Marche, stanno garantendo supporto e sostegno a distanza ai familiari, oltre ad intrattenere contatti per favorire lo sviluppo della rete associativa.


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